Lettera ai fedeli della Comunità Pastorale “San Carlo” di Induno Olona.

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Carissimi tutti della Comunità pastorale San Carlo, eccomi a voi.
È passato più di anno da quando il nostro Vicario Episcopale Sua Ecc.za Mons. Giuseppe Vegezzi, convocando i Consigli Pastorali del nostro decanato comunicava il desiderio del nostro Arcivescovo di fare della Valceresio un’esperienza di Chiesa dal volto più missionario e sinodale.
Durante questo tempo, non inoperoso, i nostri vescovi hanno intrapreso un periodo di ascolto, di verifiche, aiutati anche dalla presenza di Padre Flavio, vicario oblato, che ringraziamo di cuore per quanto ha fatto. Non si è trattato di un ascolto puramente passivo. In decanato un aiuto in questo senso ci è stato offerto anche dal Gruppo Barnaba, che ha guardato alla vita e alla missione della nostra Chiesa oggi e nel futuro prossimo. Facendo tesoro di quanto è emerso, dalle tante suggestioni, fatiche o desideri espressi in diverse circostanze, sembra proprio che sia arrivato il tempo di compiere delle scelte coraggiose e concrete che segnino un ripensamento della presenza della Chiesa qui in Valceresio.
È sotto gli occhi di tutti, infatti, il fatto che il numero dei preti è in calo ormai da decenni e che la loro età media è piuttosto elevata. È anche evidente il fatto che il numero dei cristiani è di molto inferiore rispetto al passato. Insomma, si tratta di guardare con lucidità la realtà e prendere sempre più profondamente coscienza che la nostra società non è più «normalmente cristiana».
Appare sempre più chiara, dunque, la necessità anche urgente di ridisegnare il nostro modo di esistere, come Chiesa, sul territorio, al fine di continuare qui ed ora ad essere ciò che dobbiamo essere e ad offrire il Vangelo alla gente che incontriamo e lo desiderano. Non farlo, significherebbe rimanere schiacciati da un passato che ci impedisce di compiere la nostra missione nel presente e, dunque, di essere fedeli a Cristo.
Alla luce di questo discernimento l’Arcivescovo ha pensato d’inviare il decano, nella mia povera persona, come parroco della vostra Comunità Pastorale e insieme a me destinare come Vicario parrocchiale con deleghe per la parte amministrativa: don Vittorio Landriani.
Io seguirò l’insieme delle attività pastorali, garantendo nel limite del possibile la mia presenza e il mio sostegno. Celebrerò periodicamente l’Eucarestia domenicale e feriale e sarò d’aiuto nelle celebrazioni liturgiche straordinarie. Don Vittorio, invece, risiederà ad Induno e porterà avanti tutta la pastorale ordinaria: Messe feriali e festive, celebrazioni dei battesimi, dei funerali e dei matrimoni. Seguirà tutto l’aspetto amministrativo delle parrocchie coordinando i consigli economici esistenti. Accompagnerà la pastorale caritativa e organizzerà la catechesi dell’iniziazione cristiana.
Don Giuliano continuerà il suo prezioso servizio nella celebrazione delle Messe, per le confessioni e la visita agli ammalati e tutta la pastorale giovanile, invece, sarà coordinata da don Matteo supportato dal Seminarista Andrea.
Inoltre, in ambito decanale, sono state inviate dal Vescovo due Laiche Consacrate, Suor Angela e Suor Maura, che accompagneranno e seguiranno i gruppi liturgici di ogni parrocchia e i catechisti dell’Iniziazione Cristiana.
Sicuramente tutto questo clima di trasformazione può destare disorientamento. Ed è pure inevitabile che si richiami il passato dicendo che “si è sempre fatto così, cosa sta succedendo!!!”. Sono momenti decisivi nei quali il Signore ci sta chiedendo qualcosa. Siamo chiamati a metterci in cammino per scovare nuove opportunità altrimenti non daremo futuro alle nostre comunità cristiane.
Le parrocchie di Induno sono storicamente comunità ricche di risorse spirituali e pastorali. I sacerdoti che si sono avvicendati, lungo gli anni, hanno trasmesso il Vangelo del Signore infondendo una passione per la propria chiesa e una dinamicità spirituale che ancora oggi tiene vivo il fuoco della fede e della carità. Questa ricchezza va condivisa e fatta calare in un cammino sinodale molto più ampio e che superi i confini delle parrocchie. Non esistono parrocchie di serie A o di serie B e neppure parrocchie succursali l’una dell’altra. Esiste il decanato come luogo per una pastorale d’insieme e di condivisione.
Per un lavoro come questo e così decisivo ci sarà bisogno dell’apporto di tutti: preti e laici. Ecco perché faccio appello alla buona volontà e alla corresponsabilità di tutti. So molto bene che, per diversi motivi, si può talvolta avere l’impressione, nella Chiesa, di essere richiesti di partecipazione e di proposte, senza che poi si veda un seguito all’incontrarsi, al dialogo, alle proposte avanzate. So però altrettanto bene che senza questo rinnovato e leale sforzo, ci sarà difficile nel prossimo futuro condurre una vita cristiana in cui sia evidente a noi stessi e agli altri che cosa siamo, Chi ci anima, che cosa ci appassiona veramente e ci fa essere discepoli del Signore. Per parte mia, farò di tutto perché quello che vi propongo sia il primo passo di un reale cammino di cambiamento.
Col desiderio di conoscervi presto, vi saluto nel Signore con tanto affetto e mi affido alla vostra preghiera e vi garantisco, ogni giorno, la mia.

don Claudio