SAN GIUSEPPE al Dardo

In seguito alla visita pastorale del 1733, per la Confraternita del Ss. Sacramento e del Ss. Rosario, che contava più di 140 iscritti, fu autorizzata la costruzione di un oratorio, al di fuori della chiesa di San Giovanni Battista. La decisione era dettata dal fatto che l’ambiente, fino ad allora riservato ai confratelli, non era più sufficiente per contenerli, perché ubicato al di sopra dell’ingresso della chiesa di san Giovanni Battista e le loro preghiere interferivano con le altre celebrazioni.
Nel 1734 fu posta la prima pietra della nuova costruzione, lungo l’attuale via Gritti, all’altezza del bivio di via Magnasco e di via al Dardo, a soli 100 metri dalla chiesa principale.
In occasione della visita pastorale del 1751, l’oratorio dei Santi Giuseppe e Antonio da Padova risultava finito, di dimensioni 12,3 x 8,3 metri e completo anche di sacrestia, nella quale si trovavano le reliquie autenticate di san Chiaro e san Paziente.
La chiesa è oggi conosciuta con il nome di “San Giuseppe al Dardo” e sopra il portale c’è un affresco, rifatto negli anni 1970-1980, raffigurante il santo. Invece è andata in disuso la dedicazione a Sant’Antonio da Padova.
All’interno sono conservate alcune tele seicentesche: una grande Sacra Famiglia, una Crocifissione e due più modeste rappresentazioni della discesa dello Spirito e della morte di San Giuseppe. Vi è inoltre un grande crocifisso del settecento e la statua lignea di San Carlo, trasferita qui negli anni ’60 del XX secolo dalla omonima cappella della chiesa di San Giovanni Battista, che fu trasformata in quella del S. Cuore. La chiesa custodisce anche un armadietto con il registro, in legno, con i nomi dei confratelli.
Nella zona, invece, permane la venerazione per Sant’Antonio abate. Sotto il portico di una cascina ristrutturata, in via al Dardo, trecento metri più avanti dalla chiesa, è situato un affresco dei seicento (mal ridotto nel 1984 e fatto ridipingere dai proprietari due anni dopo) che mostra la classica rappresentazione di Sant’Antonio e tentazioni, con la variante (già presente nell’originale) dei cinghiali al posto dei maiali.
La chiesa di San Giuseppe al Dardo è attualmente sussidiaria della parrocchia di San Giovanni Battista.
Non viene ancora usata in modo regolare, ma solo in poche occasioni durante l’anno, tra le quali la festa di San Giuseppe e per la processione verso la parrocchiale nella Domenica delle Palme. Nel 2010, in occasione dell’Ostensione della Sacra Sindone di Torino, la chiesa di San Giuseppe al Dardo ha ospitato una riproduzione della Sindone.

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