Nella località “Olona” di Induno, caratterizzata dalla presenza di mulini che sfruttavano le acque del fiume, era presente un oratorio dedicato a santa Caterina. Da ciò che scrisse San Carlo Borromeo, dopo la sua visita del 27 agosto 1574, sappiamo che era una costruzione abbastanza ampia “con un altare in campo, mancante della parete anteriore e chiusa da un cancello in legno, con n uscio in mezzo, ma senza chiavistello”.
Dopo la sua disposizione di demolire l’altare e chiudere il cancello a chiave, non sappiamo altro: né quando l’Oratorio fu demolito, ne dove esattamente si trovasse.
L’attuale chiesa di Olona è dedicata ai Santi Magi e, nonostante che nel nostro territorio la loro raffigurazione ad affresco sia un’iconografia abbastanza frequente, la dedicazione è inusuale e piuttosto rara: pare che siano pochissime (solo 6 in Italia e 2 in Germania) le chiese dedicate ai saggi d’Oriente che andarono a Betlemme per offrire omaggio al Bambino Gesù.
Si narra che Sant’Elena, madre dell’imperatore Costantino, nel 315 avesse affidato il corpo dei Magi a Eustorgio, vescovo di Milano, che li conservò nella chiesa che porta il suo nome.
Federico I Barbarossa, nel 1162, dopo aver conquistato Milano, fece trasportare le reliquie a Colonia deponendole nella cattedrale di San Pietro e nel 1247, visto il grande culti instauratosi, papa Innocenzo IV concesse speciali indulgenze per i pellegrini.
Il “Martyrologium Romanum” riporta al 24 luglio la celebrazione della traslazione. Parte delle reliquie furono restituite a Milano, nel 1903, su richiesta dell’allora Card. Ferrari.
Esempio del barocchetto lombardo, l’edificio, sormontato da un campaniletto, è ad unica navata, con abside rettangolare, affiancata sulla destra da una piccola sacrestia. Gli accurati restauri del 1985 hanno riportato la chiesa al suo splendore. I lavori di costruzione veri e propri, dopo un periodo di ideazione e di raccolta fondi, iniziarono nel 1741 per volere sopratutto di Giacomo Antonio Bernasconi e dei suoi fratelli, su un terreno già donato dalla stessa numerosa famiglia e con il concorso economico di tutti i residenti.Completata la struttura nel 1744, l’anno successivo furono intraprese le opere di rifinitura interna e la chiesa fu inaugurata il 16 febbraio 1746.
Nel 1751 ci fu la visita del cardinale Pozzobonelli che la descrisse e testimoniò la presenza di una teca con alcune reliquie dei Magi. Nel 1963 se ne aggiunsero altre, donate dalla curia milanese.
L’elegante facciata con una superficie che alterna concavità e convessità, è ripartita su due ordini sovrapposti e termina nella parte centrale con un arco rialzato, sotto il quale un’edicola ospita un mezzo busto in pietra raffigurante un Cristo benedicente. Sopra il portale d’ingresso, il pittore Grandi dipinse una tempera su affresco con l’Adorazione dei Magi (1746). Le lesene che sottolineano le modanature sono in pietra di Saltrio (1757). Le decorazioni all’interno, a trompe d’oil, sono attribuite ai pittori Carabello e Baroffio; a quest’ultimo si devono due finte finestre ed una monumentale finta ancona marmorea di gusto barocchetto, che ospita una tela, probabilmente sempre del Grandi, che fu chiamato ad ingrandirla su tutti e quattro i lati, per adeguarla alla nuova collocazione: rappresenta sempre l’Adorazione dei Magi.
Sulle pareti trovano posto tele settecentesche attribuite ad artisti locali: San Carlo Borromeo in preghiera, in cui si ripropongono le usuali caratteristiche somatiche del santo e l’Apparizione dell’Angelo a San Francesco, copia da un’opera di Agostino Carraci, pervasa dal misticismo caratteristico del periodo controriformistico; sono invece settecentesche una Assunzione della Vergine e una Ascensione di Cristo, nonché il Rinnegamento di San Pietro che trova collocazione sopra il portale d’ingresso.
Sulle pareti delle case dell’antico borgo alcuni artisti contemporanei nel 2001 hanno lasciato dei pannelli dipinti con un loro personale omaggio ai Magi, la cui ricerca diventa, secondo i curatori dell’iniziativa, un’allegoria del viaggio dell’uomo contemporaneo verso la piena conoscenza.La chiesa è sussidiaria della parrocchia di san Giovanni Battista di Induno Olona e vi si celebra regolarmente la S. Messa festiva, oltre ovviamente alla festa dell’Epifania.