Proposta di catechesi per i ragazzi delle medie.

L’età delle medie è unica. In questi anni, infatti, il cuore inizia a farsi le prime domande circa il senso della vita, dello studio, degli amici, della fede… E chiede, quindi, un accompagnamento stabile che educhi a un’appartenenza forte e coinvolga un gruppo di persone che si prenda a cuore la vita dei ragazzi.

L’idea è quella di formare una Comunità educante, attraverso la quale
«il ragazzo è accompagnato a vivere in prima persona tutte le dimensioni della sua vita – la famiglia, lo studio, lo sport, il riposo…- a partire dal rapporto vivo e attuale con Gesù». [1].

Vogliamo proporre ai ragazzi di seconda e terza media (in prospettiva diventerà la proposta per tutte le medie), l’esperienza di “Una ragione per vivere” (espressione presa da Guy, uno dei protagonisti del cartone animato I Croods).

Si tratta di vivere insieme non solo la classica ora di “catechismo”, che rischia di non incidere nella vita dei nostri ragazzi, ma un intero pomeriggio insieme, nel quale affrontare tutte le dimensioni della vita: pranzo, gioco, preghiera e studio (un po’ come avviene durante l’oratorio estivo) seguiti volontariamente da adulti, universitari e ragazzi delle superiori.

Ci troviamo, a partire da lunedì 6 ottobre, il lunedì di ogni settimana a San Giovanni con questo programma:

  • ore 13:00/14:15: pranzo insieme (per il quale chiediamo la quota di 3 euro);
  • ore 15:00: gioco insieme;
  • ore 15:15 – 16:30: catechesi;
  • ore 16:30 – 17:00 pausa e merenda;
  • ore 17:00 – 18:45 possibilità di studio insieme.

La proposta racchiude anche l’aspetto caritativo. Una volta al mese, circa, i ragazzi si recheranno al Centro Polivalente dove visiteranno gli ospiti e passeranno con loro del tempo in amicizia e proponendo attività
Inoltre ci saranno altri momenti per stare insieme (pizzate,  film, gite).

Allegati:

Icona PDF  Modulo d’iscrizione – Una ragione per vivere.

[1] A. Scola, La comunità educante. Nota sulla proposta pastorale del triennio 2011-2014, Centro Ambrosiano, Milano 2014, p. 27.